Lodare e predicare la luce non serve a nulla, se non c'è nessuno che possa vederla. Sarebbe invece necessario insegnare all'uomo l'arte di vedere.

Carl Gustav Jung

giovedì 3 novembre 2011

Consulta i corsi di A.I.C.I.Associazione Italiana Counseling Integrato su CourseForMe

A.I.C.I. PROPOSTA CONOSCITIVA PER LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO

SCUOLA DI COUNSELING ROMA
A.I.C.I. PROPOSTA CONOSCITIVA PER LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO



A.I.C.I.
Associazione Italiana Counseling Integrato

FORMAZIONE “COUNSELING /SCHOOLCOUNSELING” 2011/2012

Counseling –Schoolcounseling per “Motivare a Motivarsi”

L’incontro intende promuovere, coordinare ed implementare le abilità dei docenti nell’ambito di un progetto di orientamento socio-pedagogico, in vista di una rinnovata ed ulteriore motivazione degli alunni, finalizzata al recupero delle potenzialità inespresse o inibite.

Chi è il Counselor
Nel mondo delle nuove professioni il counselor è un operatore sociale psicologico che si colloca con le sue peculiarità tra lo psicoterapeuta e l’operatore sociale, opera in privato o in ambito pubblico per la prevenzione, la gestione del disagio giovanile ed esistenziale, la facilitazione dell’affermarsi del Sé mediante l’approccio empatico con il cliente, il giovane, il gruppo.

Chi è lo Schoolcounselor
E’ colui che porta finalmente nel mondo della scuola la figura di un docente che faciliti il percorso formativo dei giovani, contribuisca alla prevenzione del disagio giovanile, implementi le capacità di una autentica comunicazione nei giovani e crei una rete di riferimento all’interno delle istituzioni scolastiche. E’ colui che contribuisce a dirimere le innumerevoli situazioni di crisi che assillano la resa degli allievi, guidandoli nella loro vita in evoluzione e nelle scelte future.

WORKSHOP ESPERENZIALE di 4 ore
Come rendere piu’ efficaci le Relazioni
Cos’ e’ Il Counseling
Laboratorio di didattica delle interazioni educative (Rogers – Maslow-Gordon)
Il Counselor Scolastico

Data e sede di svolgimento
Il corso si svolgerà durante l’anno scolastico 2011/2012 in base ad un calendario da definire con le Scuole aderenti alla proposta conoscitiva e si terrà presso Istituti che ne faranno richiesta.
Il corso sarà riproposto periodicamente, in caso di nuove Richieste .
La “Proposta Conoscitiva”esaustiva di per sé, rappresenta il primo modulo del corso di 20 ore Counseling –Schoolcounseling per “Motivare a Motivarsi”
Corso di formazione per il personale della scuola riconosciuto dal MIUR USR il Lazio (D.M. 90/2003 - prot .n.19543/32 del 21/07/2011)

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato ( n° 4 ORE ) , un titolo anche per accedere a livelli corrispondenti nei Corsi di Counseling e Schoolcounseling validi per l’iscrizione al Registro Nazionale dei Counselor della F.A.I.P. (Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia) con riconoscimento CNEL per le libere professioni.
Per maggiori dettagli, per l’iscrizione e per contatti con la direzione del corso:
393.3992201 e.mail : infoaici@libero.it www.aiciitalia.it

mercoledì 18 maggio 2011

giovedì 28 gennaio 2010

FORMAZIONE SCHOOLCOUNSELING


A.I.C.I.
Associazione Italiana Counseling Integrato


Con il Partnerariato

ANS
Presenta per l’anno 2009/2010

FORMAZIONE COUNSELING - SCHOOLCOUNSELING

MOTIVARE A MOTIVARSI

Destinatari: docenti con attitudini alla comunicazione ed all’ascolto, figure di sistema delegate ai servizi per gli studenti e ai rapporti con i genitori, docenti coordinatori di classe, orientatori, mediatori, operatori per la prevenzione del disagio giovanile, operatori C.I.C. IWorkshop sono inoltre aperti ai counselor professionisti, agli studenti universitari di scienze umane e sociali, psicopedagogisti, educatori, genitori e tutti coloro che abbiano interesse ai rapporti interpersonali, specie nel mondo della scuola e della formazione.

RIEMPIRE LA SCHEDA DI PRENOTAZIONE SCRIVENDO IN STAMPATELLO
Nome...................................................................Cognome................................................................................................................
Professione...................................... Ente/Servizio di Appartenenza .........................................................................................
Indirizzo..........................................................Città...........................CAP.................Tel...................................................................
Fax.....................................................................................Email………………...............................................................................
Data........................................ Firma..................................................................
INDICARE SOTTO A QUALE Workshop SI INTENDE PARTECIPARE: BARRARE CON CROCETTA anche più opzioni

Ø WORKSHOP ESPERENZIALE Febbraio 2010

(Martedì 23 Febbraio 15/17)
Come rendere piu’ efficaci le Relazioni
Cos’ e’ Il Counseling
Cos’e’ l’Empatia
Laboratorio di didattica delle interazioni educative (Rogers - Maslow - Gordon)

Ø WORKSHOP ESPERENZIALE Marzo 2010

(Martedì 2 Marzo ore 15/17)
Le tecniche di verbalizzazione empatica del colloquio
Il Counselor Scolastico - Comunicazione Interpersonale
Simulazione e registrazione delle dinamiche *(esercitazione pratica)

Ø WORKSHOP ESPERENZIALE Marzo 2010

(Martedì 9 Marzo 15/17)
Counseling StrategicoLa Pragmatica della Comunicazione in famiglia e prevenzione primariaModelli di famiglia
La prospettiva strategica: le strategie funzionali e disfunzionali

I Workshop sono a cadenza settimanale , frequentabili anche singolarmente, saranno attivati con
un minimo di 7 e con un massimo di 15 partecipanti
Gli incontri si terranno presso le SEDI dell’A.I.C.I Associazione Italiana Counseling Integrato o presso
L’ Istituto “ SMS QUARTARARO Via della Magliana 296, Roma.(fermata Metro Villa Bonelli)
Saranno riproposti periodicamente, in caso di nuove iscrizioni di partecipantie per approfondimenti.


I 3 WORKSHOPS saranno distinti per grado di approfondimento per un totale di 6 ORE (60 €)
Tessera Iscrizione AICI 10 €
Quota di Partecipazione Individuale per ogni Workshop di
2 ore € 20.00
Docente Prof.ssa Liana Gerbi
Counselor Trainer Socioanalista - Schoolcounselor
Al termine di ciascun incontro verrà rilasciato un attestato di Partecipazione
Inviare questa Scheda compilata a
gerbiliana@katamail.com o prenotarsi telefonicamente 393.3992201

Associazione Italiana Counseling Integrato
www.aiciitalia.it
Sede legale : Via dei Radiotelegrafisti n°70 -00143 Roma

sabato 9 gennaio 2010

COUNSELING SCOLASTICO ALLA SCUOLA MEDIA STATALE QUARTARARO



Da diverso tempo la prof.ssa Gerbi mette a disposizione della scuola le sue competenze maturate in anni di formazione sul counseling scolastico.

In particolare, quest'anno il suo intervento si articolerà in quattro progetti:

1. Sportello di ascolto;

2. Progetto Repubblica@scuola;

3.Progetto Schoolcounseling - Utilizzo del computer per motivare e motivarsi;

4. Progetto genitori Schoolcounseling - Creare e condividere una zona franca pedagogica.


Finalità e Obiettivi:

Sperimentazione di nuove modalità della didattica;
promozione dello stato di benessere dell'alunno e/o della sua famiglia;

facilitare le abilità e la sicurezza personale;migliorare il rispetto delle regole e degli spazi scolastici;prendere coscienza del proprio protagonismo;

raggiungimento della salute del cittadino mediante il principio dell'auto-mutuo-aiuto;risoluzione di problemi legati allo scarso rendimento scolastico;

aumentare la consapevolezza di sé, per migliorare il livello di motivazione allo studio;

ampliamento della cognizione delle potenzialità creative personali e interpersonali nella propria unicità e irripetibilità;approfondimento attività didattiche delle varie discipline;tendere ad un cambiamento personale e/o sociale;accentuare le relazioni faccia a faccia;promuovere l'assunzione di responsabilità dei singoli.


Docenti coinvolti: Prof.ssa Liana Gerbi.
http://www.smsquartararo.it/

lunedì 14 dicembre 2009

SCHOOLCOUNSELING " LE CAREZZE A SCUOLA"






Chi comunica , orienta e dirige il proprio sforzo per farsi comprendere, per influenzare, per valutare, per ascoltare ed esprimere: problemi, necessità, interessi, opinioni, ecc.


Tutto ciò ci permette di entrare in relazione di comunicazione con gli altri.


Come esempio di tale atto comunicativo vogliamo presentare come avviene l’investimento di energia che spesso viene richiesto nella relazione tra insegnanti e allievi.


Ciò che il ragazzo comunica all’insegnante è influenzato dalla reciproca percezione.Il processo di percezione è determinato dalla valutazione che si ha della persona con cui si interagisce.


Questa valutazione definisce il processo di attribuzione di intenzioni in funzione dell’azione comunicativa in atto tra gli attori stessi della comunicazione: richiesta di aiuto, valutazione, ordine, sanzione, ecc…


L’allievo, in relazione alla sua attribuzione verso l’insegnante, per comunicare deve investire la sua energia in differenti aspetti, tra cui:


1. Comprendere ciò che l’insegnante vuole;


2. Capire come dovrebbe dire ciò che l’insegnante desidera;


3. Prestare molta attenzione a non dire o esprimere non verbalmente ciò che l’insegnante non vuole sentirsi dire, viceversa fornire la risposta attesa;


4. Far comprendere all’insegnante ciò che egli stesso desidera.




Se ci troviamo in un clima relazionale di tipo giudicante /doveristico o in una situazione in cui non si sono mai elaborate congiuntamente, le reciproche attribuzioni insegnante-allievo, una grande quantità di energia verrà utilizzata dal ragazzo per auto-controllarsi in funzione dei punti 1 e 3 sopraesposti.


E’ chiaro che un processo di questo tipo si sviluppa a danno dell’energia utilizzabile invece in favore di una comunicazione efficace espressa dai punti 1 e 4 in funzione di un miglioramento dell’ apprendimento e di una interazione più soddisfacente per entrambi gli attori.




UNA CHIAVE DI LETTURA RELAZIONALE




Quando due persone si incontrano cercano di stabilire delle relazioni e di comunicare, essenzialmente per ottenere dei segni di riconoscimento che potremmo definire con: stimolo, contatto, carezza, toccare, colpo, far centro, riconoscere l’altro, colpirlo, gratificarlo, attaccarlo,… comunque, dirgli che esiste e che ha importanza, nel bene e nel male. Queste carezze possono infatti essere considerate come delle reali unità di misura delle relazioni umane. Infatti, più la carezza sarà intensa, oppure svalutante, più la relazione sarà considerata come positiva, oppure negativa, dalla persona. Così, secondo l’Analisi Transazionale, l’intensità o la colorazione piacevole o spiacevole delle nostre relazioni umane possono essere caratterizzate e in un certo modo misurate, facendo riferimento al grado di carezza scambiate.All’origine di tutti i nostri rapporti esiste questo bisogno imperioso di carezze. E’ una vecchia storia! Un individuo non può sopravvivere, se non a condizione che gli altri si occupino di lui, pensino a lui, manifestino sentimenti nei suoi riguardi: ciò si traduce in scambi, verbali e non verbali e in contatti psichici : conversazione sorrisi, sguardi significativi, strette di mano, baci o carezze.Ciascuno ha bisogno di essere riconosciuto e di riconoscere l’altro, di scambiare carezze: “io esisto, tu esisti” (cfr. le esperienze effettuate su neonati che muoiono per carenza di contatti fisici). OKEITA’ Questa sete di carezze è così importante che è stato provato che un individuo preferisce ricevere dagli altri carezze negative, piuttosto che non riceverne.LE CAREZZE A SCUOLAIl condizionamento culturale europeo non favorisce né l’espressione, né l’accettazione delle carezze positive, siano esse condizionali, per cui l’altro è riconosciuto per quello che fa, o incondizionali, per cui l’altro è riconosciuto per quello che è, potendo ciascuna essere positiva o negativa.


E’ un’affermazione che si può già verificare in famiglia: i genitori danno molta più importanza al brutto voto del loro figlio in una materia, che alla sua buona riuscita in un’altra disciplina.


Analogamente può accadere tra i diversi ruoli che interagiscono nella scuola, per cui un incarico affidato in ottica collaborativa e ben svolto è considerato una cosa normale e non sarà sanzionato positivamente, per contro, un insuccesso sarà sottolineato e commentato.


La carezza positiva è invece determinante se si vuole rafforzare l’impegno nel lavoro di una persona.


La stessa cosa è vera anche nel rapporto pedagogico. E’ nota infatti l’importanza d’aumentare l’interesse in colui che impara, per stimolare in lui il desiderio di continuare ad imparare. Ora, per le stesse ragioni di condizionamento culturale l’insegnante spesso è portato a non lasciarsi andare ad “accarezzare positivamente” l’allievo, come, allo stesso modo, quest’ultimo non s’aspetta di ricevere una carezza positiva.


All’opposto, sanzionare negativamente è ammesso, anche se è meno efficace.


Questa negazione di carezze positive si spiega col fatto che l’insegnamento è basato sulla differenza illusoria tra l’insegnante che sa, che ha ragione, che corregge e l’allievo che non sa, che ha torto, che deve essere emendato.


La carezza positiva, in un simile contesto, ha sentore di favoritismo (il beniamino) ed è vissuto dalle due parti come colpevolizzante.


Quando l’insegnante è confermato nel suo valore di pedagogo, vale a dire quando constata che l’allievo lavora bene, la carezza positiva che gli dà è, alla fine, una carezza che dà a se stesso, ma non appena la difficoltà del compito lo rimette di fronte alla sua incapacità di pedagogo, alla sua difficoltà di individuare la spiegazione adeguata alla comprensione dell’allievo, egli toccato nel suo Bambino Adattato che non riesce, provvede subito ad accarezzare negativamente l’allievo e in maniera incondizionata.


Si può dire nello stesso modo, che è a se stesso che indirizza quella carezza negativa?


E’ sempre lui che determina la realtà della situazione, è l’allievo che ne fa le spese. Ed è così che si deteriora il rapporto pedagogico. Imparare ad “accarezzare” positivamente l’altro non è cosa comune.




Tuttavia ciò rafforzerebbe la sua motivazione, gli darebbe fiducia e lo condurrebbe verso la riuscita.


Una pedagogia fondata su carezze positive è molto più efficace di una pedagogia repressiva fondata su transazioni di dipendenza e subalternità (Genitore Critico – Bambino Adattato), e la relazione interpersonale così creata è positiva sia per l’insegnante che per l’allievo.

martedì 24 novembre 2009

L'ARTE DEL COUNSELING



L'arte del counseling di Rollo May, il padre della psicologia esistenzialista americana, è stato per tanti anni l'unico libro dedicato a chi, pur non desiderando diventare psicologo o psicoterapeuta, svolge un lavoro che richiede una certa conoscenza della personalità umana.
Consigliare gli altri, sia nell'ambiente scolastico, religioso, ospedaliero o aziendale, richiede una profonda empatia, la comprensione del carattere e delle tensioni interne della personalità, la capacità di accettare e rispettare gli altri senza falsi moralismi, l'umiltà di non imporre le proprie scelte di vita.
Con la saggezza, la semplicità e il profondo calore umano che lo contraddistinguono, l'autore spiega come il compito del counselor sia quello di favorire lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente, aiutandolo a superare quei problemi di personalità che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente nel mondo esterno.
Dopo essersi soffermato sulle caratteristiche della personalità sana ed equilibrata - libertà, individualità, integrazione sociale e tensione religiosa -

May descrive gli aspetti fondamentali del processo del counseling distinguendo quattro fasi:

prendere contatto, stabilire il rapporto, confessione del disturbo e interpretazione.
La fase conclusiva del superamento del problema, la vera trasformazione della personalità, spetta solamente al cliente: il counselor può solo guidarlo, con empatia e rispetto, a ritrovare la libertà di essere se stesso.
Rollo May ha iniziato gli studi a Vienna e ha concluso il dottorato in psicologia e l'analisi didattica a New York. Oltre che medico, è analista didatta e supervisore al William Alanson White Institute of Psychiatry, Psychoanalysis and Psychology. Ha insegnato a Princeton e a Harvard. La critica e il pubblico hanno accolto con favore unanime i suoi contributi come studioso e pioniere della psicoterapia.